DARIO BALLANTINI IN MOSTRA PERSONALE NELLA SUA CARA AMATA LIVORNO
Si apre il sipario e si accendono i riflettori, come si suol dire, per una nuova stimolante mostra personale dell’eclettico camaleontico Dario Ballantini, che stavolta ha scelto la sua cara amata Livorno, città del cuore, per allestire una corposa e variegata produzione pittorica in esposizione dal 5 aprile al 17 maggio 2025 nel rinomato contesto della Sede di Rappresentanza Castagneto Banca 1910 (via Rossini, 2 – p. 1° angolo via Cairoli). Il titolo rappresentativo designato è “Periferie dell’esistenza” pregnante e intriso di rimandi e spunti concettuali di riferimento e di richiamo, che affondano le radici e le fondamenta nella consolidata capacità espressiva e comunicativa, che si pone da sempre al centro dell’ispirazione creativa di Ballantini in ogni ambito esplicativo. Infatti, il grande pregio di questo poliedrico artista a tutto tondo è proprio nel concepire e considerare l’Arte come linguaggio universale e registro linguistico potenziato, condiviso e condivisibile, dal quale poter attingere dei valori a latere, che fanno capo al comparto esistenziale ed esistenzialista, nonché a tutto quell’universo semantico di messaggi e contenuti di taglio sostanziale simbolico e metaforico, alludendo a una formula di ricerca, che trascende dall’intento formale in senso stretto e in senso lato e si spinge verso una dimensione intima e intimista, invitando l’osservatore a cogliere e carpire una visionarietà intrinseca di sorprendente orchestrazione. Ecco, perché certamente anche questa mostra sarà per Ballantini un’interessante opportunità per accendere e alimentare una fruizione compartecipata, attivamente sensibile e percettiva, tramite l’avvicendarsi sequenziale delle opere, che tracciano una progettualità ideativa ed esecutiva meritevole di autentico elogio di apprezzamento. Ballantini in ogni opera inserisce dei tasselli più o meno evidenti e manifesti, che insieme culminano in una composizione di
eterogenea commistione armoniosa, pur conservando ognuno una propria peculiare identità esclusiva nelle componenti costitutive. Si viene in tal modo a fortificare quel tutto in uno e al contempo quell’uno in sé e per sé, che si trasforma in equilibrio bilanciato di insieme. Senza dubbio Ballantini, attraverso l’elemento dell’unione eterogenea e dell’eterogenea unità, individua una sua originale chiave di accesso interpretativa, non limitandosi a reperire una linea guida banalmente ripetitiva e tanto meno monotona e scontata nelle dinamiche, ma definendo una subito riconoscibile cifra stilistica derivante da una scelta coerente e consapevole, ponderata e mirata. Siamo pertanto, al cospetto di una dimostrazione superlativa di spiccata intuizione, accompagnata da una radicata maturità di formazione e da una altrettanto radicata responsabilità di azione-pensiero, che resta sempre e comunque fedele a quegli ideali a vessillo di cui si rende con orgoglio e fierezza paladino, portavoce, artefice e fautore. Un grande plauso allora per questa sua nuova virtuosa “avventura” espositiva!
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