MARCO RAIMONDO

Biografia di Marco Raimondo

Marco Raimondo nasce a Genova nel 1961. Artista digitale autodidatta, lavora a tempo pieno nell’ambito dell’informatica e vive attualmente a Milano.
Ha ereditato la passione per l’arte dalla madre, che con un passato di studi da ceramista, gli ha trasmesso fin da bambino i rudimenti del disegno e dell’uso del colore, oltre ad averlo coinvolto nella visita di mostre e musei in Italia e all’estero. Durante gli studi classici ed il periodo di Laurea in Ingegneria elettronica non ha mai smesso di sfogare la sua passione concentrandosi nel modellismo, nella realizzazione di figurini militari in piombo. In questi ultimi anni, attratto dall’innovazione tecnologica che ha messo a disposizione sofisticati strumenti per il disegno su personal computer, è passato a sperimentare una forma d’arte innovativa basata sull’elaborazione digitale di schizzi realizzati manualmente a penna su carta. Il risultato è un opera astratta digitale ad alta definizione presentata in formato elettronico e come stampe fine art, su carta da alta qualità in edizioni limitate e dimensioni personalizzabili secondo le necessita.
Le sue opere sono state presentate inizialmente sui principali social network rivolti alla creatività
e su piattaforme specializzate nelle nella vendita di arte on-line. Qui ha iniziato a riscuotere l’interesse di operatori del settore ed è stato selezionato per la partecipazione a mostre o ad iniziative di divulgazione.

Tra queste:

  • 2016 – Opera messa in evidenza su Galleria Pantone in Behance e pubblicata su sito world wide Pantone – 1 opera
  • 2017 – Pubblicazione su edizione digitale Magazzino Ripensarte N.4 – 4 Opere
  • 2018 – Mostra personale presso Galleria SPAZIOKAPPA32 Milano – “Luci Suoni e Colori” – 25 Opere
  • 2019 – Mostra collettiva presso Galleria ROCCART – Firenze – “Bianco & Nero” – 3 Opere

 

LEGGI LA RECENSIONE CRITICA A CURA DELLA DOTT.SSA ELENA GOLLINI

 

CONTATTI

 

INTERVISTA ALL’ARTISTA – a cura di Elena Gollini

D: Una tua riflessione sul concetto di ricerca artistica sperimentale;
R: La mia idea di ricerca artistica sperimentale parte dal presupposto di dover andare oltre l’utilizzo degli strumenti tradizionali dell’arte e trovare il modo di poter sfruttare a pieno le nuove tecnologie pur preservando il fattore umano, che comunque deve essere sempre alla base della realizzazione dell’opera e deve poter guidare gli automatismi offerti dalla tecnologia. Nei miei lavori c’è una continua sperimentazione pur partendo da un elemento di base molto semplice che è lo schizzo, ovvero il segno a mano libera, senza vincoli, immediato, su carta, che viene poi rielaborato digitalmente per evidenziarne il significato, per esprimere le sensazioni del momento in cui è stato eseguito. E qui se parlando di sperimentazione il risultato deve essere assolutamente innovativo. Nei miei lavori non si tratta semplicemente di dipingere con inchiostro digitale, ma di esplorare l’efficacia di effetti di luce, di contrasto, di combinazioni di colore applicati all’immagine digitalizzata andando a realizzare un opera che è un mix tra fotografia e schizzo manuale. Un altro aspetto della mia idea di sperimentazione sono anche la condivisione ed il provare ad armonizzare stimoli che vengono da diverse forme d’arte quali la fotografia la pittura, la scultura, la street art e l’influenza di correnti come l’espressionismo astratto ed il minimalismo, per arrivare però a qualcosa di nuovo. In questo contesto, social network focalizzati sulla creatività come Instagram, Behance, Ello, giusto per citarne alcuni permettono di allargare la propria visione ad altre culture, forme d’arte e magari a nuove collaborazioni, che possano offrire nuovi stimoli per nuove sperimentazioni.

D: Quali progetti creativi stai mettendo in campo per il 2019 ?
R: Per il 2019 ho in piano di proseguire la mia attività di sperimentazione e condivisione, partecipando a mostre per far conoscere nel mondo fisico le mie opere che ad oggi hanno vissuto soprattutto in rete, nel mondo digitale. Muovendomi nel mondo fisico vorrei anche iniziare a sperimentare la stampa su supporti diversi dalla carta fine art e soprattutto arrivare alla produzione di opere di grandi dimensioni che possano offrire allo spettatore un sensazione di immersione nei miei schizzi …o meglio nei miei pensieri.

D: Come valuti lo stato attuale il multiforme comparto dell’arte contemporanea ? Come si può incentivarne al meglio l’evoluzione ?
R: Il fatto che l’arte contemporanea sia effettivamente multiforme, andando dalle forme d’arte che sfruttano tecniche tradizionali a quelle più innovative come le installazioni o le perfomance, offre illimitate possibilità di espressione, che però a volte rischiano di disorientare lo spettatore, non sempre attrezzato culturalmente per poterle apprezzare e spesso non in grado di distinguere la vera arte da tentativi mal riusciti di comunicazione. Per poterne incentivare una corretta evoluzione secondo me bisognerebbe puntare su iniziative volte a diffondere la cultura dell’arte sopratutto tra i giovani e mettere a disposizione di chi vuole esprimersi artisticamente strumenti e spazi e iniziative adeguate per poterlo fare, cosa non facile in Italia.

 

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